VI Edizione Stati Generali del Verde Urbano
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Le politiche di forestazione urbana in Italia rilanciano e trovano rinnovata forza incrociando la strada dell'Europa, del privato sociale e della finanza d'impresa. Dapprima il DM 9.10.2020, che dando attuazione al DL clima di fine 2019 rende disponibili 30 mln di euro - derivanti dai proventi delle aste sulle quote di emissione ETS - per progetti concreti da realizzare in tutte le 14 Città metropolitane, valorizzando il ruolo degli attori locali. Poi, la destinazione del 37% del Recovery fund al New Green Deal, nell'ambito del quale precise linee di azione (per la quota di fondi dell'Italia), investono proprio il tema della forestazione urbana.
A ciò, si aggiunge - anche nel nostro Paese - la spinta creatrice del privato sociale e della finanza d'impresa (CSR, ma non solo), che ha colto da tempo l'importanza di questo aspetto e si sta applicando nella ricerca del modo più congruo di integrare le proprie azioni in questo campo con le politiche pubbliche, per un verso, e con le rispettive politiche aziendali, per altro verso. Il tutto, in una cornice complessiva nella quale, accanto all'immutata consapevolezza (sempre più suffragata sul piano scientifico) del ruolo forte di contrasto che le foreste urbane svolgono sul piano del climate change, cresce anche la percezione dell'importanza che - rispetto alle emissioni di CO2 - sta assumendo l'aspetto dell'assorbimento, quale essenziale
complemento di quello propriamente riduttivo.
Senza naturalmente dimenticare, in una visione di maggior prossimità alle cose, che le alberature in ambito urbano (da conoscere sempre di più e sempre meglio, sviluppando nuovi strumenti di raccolta delle informazioni) creano questioni di gestione, occasioni di lavoro, e domanda che alimenta la produzione.
Anche quest'anno, Stati generali del verde urbano è l'occasione per fare il punto - con i protagonisti della politica, della scienza, dell'economia, delle arti, del diritto, e delle altre scienze sociali - sulle nostre Città e sul loro futuro e, insieme, di chi vi abita e lavora.
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Le politiche di forestazione urbana in Italia rilanciano e trovano rinnovata forza incrociando la strada dell'Europa, del privato sociale e della finanza d'impresa. Dapprima il DM 9.10.2020, che dando attuazione al DL clima di fine 2019 rende disponibili 30 mln di euro - derivanti dai proventi delle aste sulle quote di emissione ETS - per progetti concreti da realizzare in tutte le 14 Città metropolitane, valorizzando il ruolo degli attori locali. Poi, la destinazione del 37% del Recovery fund al New Green Deal, nell'ambito del quale precise linee di azione (per la quota di fondi dell'Italia), investono proprio il tema della forestazione urbana.
A ciò, si aggiunge - anche nel nostro Paese - la spinta creatrice del privato sociale e della finanza d'impresa (CSR, ma non solo), che ha colto da tempo l'importanza di questo aspetto e si sta applicando nella ricerca del modo più congruo di integrare le proprie azioni in questo campo con le politiche pubbliche, per un verso, e con le rispettive politiche aziendali, per altro verso. Il tutto, in una cornice complessiva nella quale, accanto all'immutata consapevolezza (sempre più suffragata sul piano scientifico) del ruolo forte di contrasto che le foreste urbane svolgono sul piano del climate change, cresce anche la percezione dell'importanza che - rispetto alle emissioni di CO2 - sta assumendo l'aspetto dell'assorbimento, quale essenziale
complemento di quello propriamente riduttivo.
Senza naturalmente dimenticare, in una visione di maggior prossimità alle cose, che le alberature in ambito urbano (da conoscere sempre di più e sempre meglio, sviluppando nuovi strumenti di raccolta delle informazioni) creano questioni di gestione, occasioni di lavoro, e domanda che alimenta la produzione.
Anche quest'anno, Stati generali del verde urbano è l'occasione per fare il punto - con i protagonisti della politica, della scienza, dell'economia, delle arti, del diritto, e delle altre scienze sociali - sulle nostre Città e sul loro futuro e, insieme, di chi vi abita e lavora.
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